martedì 27 ottobre 2009

LA POLITICA DA MESSA IN PIEGA

Politica e gossip sono sempre andati a braccetto. Forse per questo, visti i tempi, andare dal parrucchiere e ascoltare i teoremi politici di donne (e uomini) alla continua ricerca di una messa in piega, può far capire tante cose. Queste sono le frasi di una signora dalla chioma mica tanto fluente che, mentre sfogliava distrattamente un giornale (guarda caso di gossip), snocciolava le sue verità sui casi più caldi dell'autunno italiano.

Marrazzo il moralizzatore
"Ma ha visto quel Marrazzo lì? Che vergogna! E poi lui ha una famiglia, una moglie, una bambina. Che vergogna! E poi con l'auto di servizio... ma dico io, non aveva qualcosa per non farsi scoprire? Chennesò... ecco, una garsoniere dove andare con questi uomini? Ma poi che schifo, tutti stranieri. In tv hanno fatto vedere che in quel palazzo dove andava c'erano tutti trans, tutti extracomunitari. Per colpa loro qui in Italia ci sono malattie che avevamo debellato da tempo. Tubercolosi, epatite, per non parlare dell'Aids. E poi che figura! Lui che era un moralizzatore, in quella trasmissione tv... come si chiama? Eccolo il moralizzatore. Questo si fa, questo no, e poi uno va con i trans. Sa cosa le dico? Che gli sta proprio bene!"

Quel cristiano di Boffo
"E poi c'è quello lì. Sì dai, il direttore di Famiglia Cristiana, Boffo. Lui ha ricattato una donna. Una cosa indecente. Ed era anche il direttore di Famiglia Cristiana. E' assurdo. Certa gente dovrebbe farsi un esame di coscienza prima di parlare".

Berlusconi uno di noi
"E pensare che avevano provato anche a prendersela con Berlusconi, assurdo. Ma cosa ha fatto lui? Che cosa avrebbe fatto di tanto grave? Ospitare delle ragazze nel bagno di casa sua non è reato. E poi non ci sono prove, quelle lì si sono fatte solo due foto nel suo bagno. Che male c'è? La storia delle escort è tutta una montatura dei giornali. Io non ci credo. Lui ha famiglia, è cristiano. E' uno di noi".

domenica 18 ottobre 2009

RICORDI IN CONTROLUCE

Ci sono posti dove non vorresti mai andare. Altri che invece avresti voluto vedere, da sempre. Poi ci sono quelli che non t'aspetti, nascosti dietro l'angolo o più banalmente alle tue spalle, in controluce. E assaporarli, allora, avrà tutto un altro gusto. (Scogliera di Sampieri, Ragusa, Italia 2009)

sabato 10 ottobre 2009

L'OPUS DEI VA ALLE CROCIATE. CONTRO UNA PAPERELLA

Dagli angeli travestiti da demoni di Dawn Brown, a una papera colorata di rosa. L'ultima crociata dell'Opus Dei - la prelatura personale della chiesa cattolica fondata nel 1928 - si gioca sul tavolo dell'ufficio spagnolo per i marchi e i brevetti. Casus belli, l'idea di un gruppo di ragazzi di Granada di creare e commercializzare su internet magliette, spille e borse che ritraggono una paperella dal colore rosa , il tutto con un nome dall'assonanza parecchio imbarazzante: Opus Gay. Una intuizione che non è piaciuta ai vertici dell'organizzazione cattolica che hanno subito presentato un ricorso all'ufficio governativo spagnolo per bloccare la registrazione del marchio. E pensare che nonostante il nome dal suono assai irriverente, a sentire i ragazzi che hanno creato il marchio, la chiesa, il cilicio e i diritti dei gay non c'entrano proprio niente con il loro prodotto. Come hanno dichiarato a diversi giornali locali e sul loro blog, "l'Opus Dei è una organizzazione religiosa, mentre noi siamo una semplice marca di abbigliamento, la cui filosofia è la diversità e il divertimento". Spiegazione che però non è bastata per tenere alla larga la loro creatura dalle critiche, come testimoniano diversi messaggi e post su internet subito dopo la diffusione della notizia del ricorso dell'Opus Dei. Adesso l'ultima parola spetta ai "giudici" dell'ufficio brevetti che dovranno stabilire se la paperella rosa potrà nuotare liberamente su internet oppure no. La decisione è attesa per la prossima settimana. Difficile fare previsioni. Qualche anno fa Dawn Brown con i suoi romanzi (e di conseguenza Ron Howard) ne uscì vincitore e con una montagna di pubblicità, più o meno cercata. Chissà che non succeda la stessa cosa alla stravagante e irriverente paperella rosa.

giovedì 8 ottobre 2009

SETTECENTO TELEFONATE IN TRE MESI PER PERSEGUITARE LA RIVALE IN AMORE

Settecentotre telefonate in nemmeno tre mesi, una media di otto chiamate al giorno per insultare e soprattutto minacciare quella che era diventata la nuova compagna dell’ex marito. Una donna residente a Novi di Modena ha ricevuto un ordine da parte del Tribunale di non avvicinarsi ai luoghi frequentati da una cittadina brasiliana e dai suoi familiari: motivo del divieto l’attività persecutoria che la donna avrebbe portato avanti nei confronti della «rivale» in amore per più di un anno. Tutto ha inizio nell’autunno del 2007 quando una coppia di Novi, marito e moglie, decide di separarsi. Lui, poco dopo, va a vivere con una donna brasiliana, ma l'ex consorte non accetta la fine della loro storia. Cominciano così prima le telefonate e le minacce nei confronti della rivale in amore, intervallate da diversi episodi di violenza (verbale e non) che continuano per tutto il 2008. A marzo di quest’anno però la straniera è ormai stanca, ha paura. Si reca in Questura per denunciare la sua persecutrice, chiedendo quello che nei casi di Stalking si chiama «ammonimento». Pochi giorni dopo la polizia si reca a casa dell'ex moglie, 43enne, e le notifica l’atto, ma è tutto inutile. La donna, infatti, evidentemente accecata dalla gelosia e dal rancore per la fine del suo matrimonio non si ferma. Questa volta rivolge le sue particolari «attenzioni» anche verso l’ex marito e i figli della signora brasiliana.
Continuano così le telefonate minatorie, gli insulti, le minacce che anche un’operatrice della polizia riesce a sentire visto che, quando la coppia si era recata in Questura per denunciare il caso, la stalker aveva chiamato per l’ennesima volta la sua rivale ricoprendola di ingiurie. Chiamate che ormai erano all’ordine del giorno visto che, come hanno poi accertato le indagini delle forze dell’ordine, la signora di Novi dal 1 gennaio scorso e fino al 23 marzo ha "disturbato" ben 703 volte la nuova compagna del marito, con una media di 8 telefonate al giorno.

di Massimiliano Papasso
L'Informazione di Modena - 08/10/2009