mercoledì 22 settembre 2010

STRANGOLA I GENITORI E LI GETTA NEL LAGO DI GARDA

Prima li ha strangolati in garage utilizzando una corda molto spessa. Poi li ha legati
mani e piedi e caricati sulla sua Volvo familiare con la quale ha raggiunto, 170 km
più tardi, Peschiera del Garda. Qui li ha gettati nelle acque torbide del canale di Mezzo sperando che la corrente trascinasse via i corpi dei suoi due genitori.
E’ accusato di duplice omicidio aggravato Daniele Bellarosa, 46 anni, che ieri mattina ha confessato di aver ucciso il padre Enzo, 79 anni, la madre 72enne Francesca Benetti (originaria di Novellara), e successivamente di averne occultato i cadaveri gettandoli in un canale nei pressi del lago di Garda, in provincia di Verona. L’uomo - interrogato dal sostituto procuratore di Modena Angela Sighicelli - ha ammesso le proprie responsabilità, spiegando agli inquirenti di aver agito in un momento di forte stress dovuto principalmente alle condizioni di salute dei genitori. Alla fine dell’interrogatorio, alla quale era presente il suo avvocato Henrich Stove, l’uomo è stato fermato e trasportato nel carcere di Sant’Anna, non prima di aver guidato i carabinieri del Ris di Parma nel garage e nell’appartamento al quarto piano di via Ragazzi del ‘99 che l’uomo divideva con i suoi genitori, e dove molto probabilmente nella notte tra giovedì e venerdì scorso si è consumata la terribile tragedia.
Secondo una prima ricostruzion dei carabinieri di Modena e Verona, Daniele Bellarosa, dipendente di una ditta di serramenti e porte di San Martino in Rio, con uno stratagemma giovedì sera avrebbe attirato nei garage del la palazzina il padre Enzo e la madre Francesca. Qui li avrebbe strangolati utilizzando una corda molto spessa. Una volta uccisi, li ha legati mani e piedi e avvolti entrambi in un cartone prima di caricarli in auto e dirigersi verso il Lago di Garda. Un corso d’acqua, quello del Canale di Mezzo a Peschiera, che evidentemente il 46enne conosceva molto bene e che sperava non riportasse mai più a galla i cadaveri dei suoi due genitori. E invece due giorni dopo, e a distanza di 12 ore l’una dall’altra, i corpi senza vita dei due anziani sono ricomparsi facendo così scattare l’allarme.
Entrambi i cadaveri avevano la testa avvolta in un sacchetto di cellophane. La donna, custodiva due rotoli di banconote (uno da 120 euro l’a l t ro da 80) nascosti dal reggiseno. Al suo interno c’era anche uno scontrino che faceva riferimento all’acquisto di alcuni medicinali avvenuto qualche tempo prima in una farmacia di Carpi. Proprio questo particolare, assieme all’e t i ch e t t a della maglia indossata dalla donna, ha portato gli inquirenti ad identificare nei coniugi Bellarosa i due cadaveri del lago, e successivamente ad indir izzare verso uno dei due figli - Daniele, 46 anni - i maggiori sospetti. L’uomo, agli inquirenti che per molte ore lo hanno interrogato nelle stanze della caserma dei carabinieri di via Sigonio a Carpi, ha detto di aver agito in preda ad un raptus, esasperato dai rapporti molto tesi tra lui e i genitori.
Rapporti che si erano ulteriormente deteriorati da quando da un paio d’anni il 46enne assumeva farmaci per curare una forte depressione. D’altronde i litigi e le discussioni in casa Bellarosa pare fossero molto frequenti e di certo le condizioni di s a l u t e d e i due coniugi (sempre più p ro ble m a t iche) non avevano contribuito a rasserenare il clima familiare. Un raptus omicida dovuto quindi a rapporti molto tesi ma ma non è escluso che ad armare la mano del 46enne ci siano stati anche motivi economici sui quali gli inquirenti cercheranno di fare luce nelle prossime ore.

di Massimiliano Papasso
L'Informazione di Modena del 22/09/2010