mercoledì 24 giugno 2009

VACANZE DELL'ALTRO MONDO

Qualche turista tedesco l'ha preso per un messaggio di caloroso benvenuto. Pare che alcuni inglesi, bermuda alla mano, abbiano cercato per ore - e invano - quel curioso hotel dalla nomenclatura tanto oscura quanto chilometrica. Per non parlare degli italiani, che leggendo l'avviso a dir poco inquietante, si aggiravano per secchielli e ombrelloni alla ricerca di cadaveri sgozzati, rifiuti pericolosi, o almeno qualche lisca di pesce.
Tutti però alla fine hanno dovuto alzare bandiera bianca. Leggere e comprendere, infatti, la bizzarra insegna che svetta in una località turistica della costa jonica calabrese è impresa per pochi ma non per tutti. Dietro a quell'avviso di sequestro giudiziario c'è una storia lunga come quella della Magna Grecia. Storie di acqua piovana, pozzetti e corrente alternata, che sembrano aver steso al tappeto quello che, solo qualche decennio fa, era un posto da vacanze a cinque stelle.
Tutto questo e molto di più quando, proprio in tivvù, gira e rigira l'immagine di un calciatore che, con una mano sul petto, preannuncia l'inizio dell'ennesima stagione all'insegna del mare, del sole e dei luoghi comuni. Consigli per gli acquisti: prima di fermarsi al cuore, portare la mano almeno in zona coscienza.

martedì 16 giugno 2009

BANDIERA ROSSA

Qualcuno l'ha piazzata lassù, a una settimana dalla vittoria. Per la verità una riconquista dopo molti anni di governo di destra. Fatto sta, la bandiera rossa che lunedì mattina sventolava sul campanile di una chiesa di di Fanano - comune dell'Appennino modenese - ha fatto storcere il naso proprio a tutti: sindaco, parroco e politicanti vari. Falce e martello su sfondo porpora, vessillo di quella che fu l'Unione Sovietica, non sono piaciuti. Simboli troppo estremisti per festeggiare la vittoria del centrosinistra all'ultima tornata elettorale, icone troppo offensive per chi, in quel rosso sbiadito, rivede riaffiorare i baffi di Stalin e la pelata di Lenin. Eventuali crimini compresi. Così, dopo un breve consulto, la bandiera è stata rimossa e l'Armata Rossa rispedita in Siberia. "Scherzo di cattivo gusto" ha detto il povero parroco che si è visto sventolare sotto al naso - e di fianco alla croce - l'emblema dell'Urss. "E' un gesto in cui io e la mia coalizione non ci identifichiamo" ha chiarito il neo sindaco che è riuscito a riacciuffare il paese dopo anni di dominio di centrodestra. Altro che Don Camillo e Peppone.