sabato 10 ottobre 2009

L'OPUS DEI VA ALLE CROCIATE. CONTRO UNA PAPERELLA

Dagli angeli travestiti da demoni di Dawn Brown, a una papera colorata di rosa. L'ultima crociata dell'Opus Dei - la prelatura personale della chiesa cattolica fondata nel 1928 - si gioca sul tavolo dell'ufficio spagnolo per i marchi e i brevetti. Casus belli, l'idea di un gruppo di ragazzi di Granada di creare e commercializzare su internet magliette, spille e borse che ritraggono una paperella dal colore rosa , il tutto con un nome dall'assonanza parecchio imbarazzante: Opus Gay. Una intuizione che non è piaciuta ai vertici dell'organizzazione cattolica che hanno subito presentato un ricorso all'ufficio governativo spagnolo per bloccare la registrazione del marchio. E pensare che nonostante il nome dal suono assai irriverente, a sentire i ragazzi che hanno creato il marchio, la chiesa, il cilicio e i diritti dei gay non c'entrano proprio niente con il loro prodotto. Come hanno dichiarato a diversi giornali locali e sul loro blog, "l'Opus Dei è una organizzazione religiosa, mentre noi siamo una semplice marca di abbigliamento, la cui filosofia è la diversità e il divertimento". Spiegazione che però non è bastata per tenere alla larga la loro creatura dalle critiche, come testimoniano diversi messaggi e post su internet subito dopo la diffusione della notizia del ricorso dell'Opus Dei. Adesso l'ultima parola spetta ai "giudici" dell'ufficio brevetti che dovranno stabilire se la paperella rosa potrà nuotare liberamente su internet oppure no. La decisione è attesa per la prossima settimana. Difficile fare previsioni. Qualche anno fa Dawn Brown con i suoi romanzi (e di conseguenza Ron Howard) ne uscì vincitore e con una montagna di pubblicità, più o meno cercata. Chissà che non succeda la stessa cosa alla stravagante e irriverente paperella rosa.

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